L’universo di Marita Cavaliere, nel cuore di un secolo incandescente come il nostro, vive sotto il segno della lacerazione. La sua pittura è un territorio attraversato dalla folgore di un’altra percezione visiva, sulla mutazione umana e sul destino parallelo della modernità, dell’inquinamento morale, ideologico e della drammatica globalizzazione consumistica. Educata al senso etico spirituale con visione intimista della psicologia, stilisticamente distorcente, sintetista, espressionista che, nel messaggio portante, ha sottofondo umanista. Ne rende evidente il conseguente lato simbolico didascalico, con la semplicità delle composizioni stilizzate ma ricche di riflessi d’anima. Custode di valori e indignata per il perturbamento delle coscienze, ci conforta, nella lettura, la medicina della poesia di natura che smorzando il conflitto, l’ha portata sulle zone più rischiose dell’arte, per un bisogno di tradurre un senso equo della giustizia. Incentrata sulla pedagogia dell’innocenza, con composizioni ludiche capaci di estraniarci e di essere coinvolti da un gioioso senso salutare del bene, crea grandi cartoons di animazione capaci di rasserenare ogni età. Amante della pittura moderna che filtra con il realismo accademico, le sue creazioni sono frutto di una conquista in sviluppo, equilibrio e certezze dell’armonia interiore. Una via che l’ha condotta alla sperimentazione verso l’attuale approdo operativo, tra segni cezanniani e colori che nel loro contesto allegorico offrono intensità e luminosità al dipinto, per forme che sconfinano nell’espressionismo surreale.
Critica
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